La vita
Nazik Al-Mala’ika, considerata una delle più grandi poetesse in lingua araba, nacque a Baghdad nel 1923.
Sua madre Salma al-Qazimiyya, meglio conosciuta come Umm Nizar, era anche lei una poetessa e fece parte dei movimenti nazionalisti che combatterono contro la politica coloniale britannica in Iraq.
Nazik studiò letteratura araba all’Università di Baghdad, poi si recò negli Stati Uniti avendo vinto una borsa di studi presso l’università di Princeton dove perfezionò il suo inglese.
Al suo ritorno in Iraq insegnò all’Università di Musol dove divenne la leader nel “movimento del verso libero” sia attraverso le sue poesie che attraverso il suo importante lavoro di critica.
Nel 1961 sposò un suo collega anche lui insegnante nella sezione di lingua araba con il quale contribuì anche a fondare l’Università di Basra, nel sud dell’Iraq. Molte delle sue opere sono state pubblicate a Beirut, in Libano, dove si trasferì alla fine del 1950.
Nel 1970 lasciò il suo Paese in compagnia del marito e visse in Kuwait fino a al 1990, quando il paese venne invaso da Saddam Hussein. Dopo il 1990 si trasferì al Cairo, dove trascorse il resto della sua vita.
Morì nel 2007, all’età di 85 anni di morte naturale. E’ stata una donna impegnata in numerose iniziative sociali e una interprete appassionata della lotta femminile e femminista. Ha preso netta distanza da molti aspetti e convenzioni sociali della società irachena, combattendo per la conquista di un maggiore spazio delle donne nella società, nelle arti e nella cultura, questo concetto verrà meglio approfondito quando tratterò le sue opere.
Dall’enciclopedia Treccani
qaṣīda: Componimento poetico arabo (dal verbo qaṣada «proporsi uno scopo») fiorito in epoca preislamica in ambiente beduino ed entrato poi nella letteratura araba, persiana e turca. La q. presenta un prologo (nasīb), in cui il poeta descrive l’accampamento e i momenti trascorsi con l’amata, ormai partita; a questo segue il raḥīl («partenza»), sul viaggio affrontato dal poeta per raggiungere la persona cui è dedicato il componimento; dal raḥīl si passa infine al tema centrale della q., che può essere costituito dal panegirico di una tribù, di un mecenate, oppure dalla satira contro i nemici. A partire dall’8° sec. la q., penetrata in ambiente urbano, accolse nei suoi schemi nuovi argomenti, dando vita a numerosi altri generi poetici. È stata talvolta imitata nelle letterature occidentali, specie nella tedesca (Ghasele), da F. Schlegel, A. von Platen, F. Rückert.