La cucina libanese è una delle più ricche e affascinanti del mondo, con molte specialità gustose e speziate: è caratterizzata da una grande componente vegetale, dai cereali ai legumi, passando per verdure ed erbe aromatiche. Molte pietanze tipiche sono ormai diffuse e apprezzate in tutto il mondo, a cominciare dall’hummus di ceci.
Il mezze è l’equivalente mediorientale delle tapas spagnole: una serie di assaggi di prodotti tipici, piccoli bocconi che consentono agli ospiti di assaporare più pietanze e preparare il palato per quelle che verranno: questa forma di partecipazione conviviale è la caratteristica principale della cucina del Libano.
Ecco alcuni piatti tipici del “Paese dei cedri”:
- Baba ghannouj: una salsa densa preparata a partire dalla polpa delle melanzane cotte a lungo nel forno, cui vengono aggiunte spezie, erbe e altri ingredienti a seconda della zona. Si mangia come antipasto insieme a crostini di pane, e viene fatto generalmente con la tahina, una crema di semi di sesamo, cui si uniscono olio d’oliva, foglie di menta, aglio e sale.
- Falafel: polpettine vegetariane preparate perlopiù con ceci o fave, ma possono essere utilizzati anche i fagioli, insieme ad aglio, cumino e coriandolo. Street food per eccellenza, le falafel sono buone in qualsiasi momento della giornata, all’interno della pita o da sole, accompagnate da salsine fresche allo yogurt perfette per smorzare la componente speziata.
- Hummus: una salsa utilizzata un po’ ovunque, per farcire panini, accompagnare piadine, fette di pane e verdure. Una semplice preparazione a base di ceci frullati e pasta di sesamo (la tahina), golosa e leggermente speziata.
- Kibbeh: crocchette di bulgur, carne e cipolla solitamente fritte.
- Sambousek: fagottini di pasta ripieni di formaggio, carne o verdure.
- Mouajanet: quadratini di pasta farciti di carne e melograno in un mix di sapori unico.
- Il lavash è una sorta di piadina originaria dell’Armenia, ma consumata anche in Iran, Turchia, Libano e Georgia. È stato riconosciuto come patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO nel 2014. Questa sfoglia è morbida appena sfornata, ma diventa croccante man mano che si raffredda. È perfetta per essere consumata come snack, base per crostini o per accompagnare i pasti.
- Maamoul sono biscottini di frolla friabili e profumati, tradizionalmente riservati per le occasioni speciali come la Pasqua e i festeggiamenti per la fine del Ramadan. Il ripieno è composto da datteri e noci, ma può anche includere fichi, pistacchi o mandorle. Vengono spesso accompagnati da caffè o cioccolato. Solitamente sono di forma tonda e decorati a mano in diversi modi.
- Naan è un pane simbolo della cucina indiana ed è diffuso nella maggior parte dei Paesi del Medio Oriente. In origine, “naan” era un termine generico utilizzato per indicare tutti i tipi di pane azimo nel mondo. L’impasto è a base di farina di grano duro ed è cotto al momento. Viene servito ancora caldo, ma esistono anche altre versioni che utilizzano farina bianca, sale, lievito madre, yogurt e latte per renderlo più liscio ed elastico.
- Pita è un pane tondo piatto simbolo dello street food locale. Viene farcito con carne o verdure, salse e creme. L’impasto è morbido e si prepara con farina, acqua, olio e lievito di birra. Questo tipo di pane sembra avere radici antichissime: già i popoli della Mesopotamia avevano l’abitudine di modellare le paste a forma di disco basso e schiacciato. Erano pani semplici, con poca mollica e praticamente vuoti all’interno, ideali per accogliere diverse farciture.
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