LA FOTOGRAFA SAUDITA DI RITRATTI CHE METTONO IN DISCUSSIONE IL PATRIARCATO DEL REGNO
Tasneem Alsultan è nata in Arizona, negli Stati Uniti; si è trasferita nel Regno Unito con la sua famiglia all’età di cinque anni e da qui in Arabia Saudita dove ha frequentato l’università e tuttora vive. Protagoniste della sua tesi di laurea sono le donne saudite che studiano all’estero e i loro problemi d’identità, temi portanti delle foto che scatta, assieme all’amore, al matrimonio e alle distorsioni dell’universo femminile in Medio Oriente.
Tasneem lavora come fotografa investigativa freelance. Le sue foto vengono pubblicate su riviste lette in tutto il mondo: “National Geographic”, “The New York Times”, “Amnesty International, “Der Spiegel”, “The Washington Post”, ha curato più di venti mostre ed è inoltre membro di Rawiya, il primo collettivo fotografico del Medio Oriente.
La passione per la fotografia è iniziata a nove anni quando ha chiesto ai genitori una macchina fotografica. “Sono stata ispirata dall’arte, dalla natura, dai miei sogni e da quelli delle altre persone e volevo documentare queste storie. Nel momento in cui ho avuto la fotocamera ho fotografato tutto ciò che mi circondava. È iniziato come un hobby ma poi è diventato un lavoro a tempo pieno, soprattutto quando ho capito il potere della fotografia e quanto sia universale”.
Tasneem, dopo aver lavorato come insegnante, ha maturato le prime esperienze da fotografa professionista fotografando matrimoni sauditi, cosa che fa ancora oggi dimostrando grande sensibilità e originalità nella scelta degli scenari. Nel 2018 è stata la prima donna araba a essere nominata ambasciatrice mondiale della Canon.
“Saudi Tales of Loves” (Racconti d’amore sauditi) è un progetto fotografico che nasce come riflessione sulla propria storia personale. Sposata all’età di diciassette anni Tasneem è diventata madre di due figlie a ventuno e dopo soli sei anni ha divorziato. “Spesso mi sono chiesta come i miei genitori abbiano potuto permettermi di sposarmi così giovane e perché non hanno mai sostenuto la mia scelta di divorziare”.
Solo dopo aver riletto i suoi diari d’infanzia ha preso coscienza della sfiducia, della disapprovazione e delle preoccupazioni dei suoi genitori e, al contrario, della sua determinazione a sposare un uomo che conosceva appena. “Mi sono sposata per cercare l’indipendenza. Non ho mai pensato che ci fosse qualcosa di sbagliato in quest’esperienza. È stato dopo aver letto i miei diari che ho capito che invece i miei genitori erano contrari al mio matrimonio in così tenera età e ho quindi deciso di raccontare attraverso le immagini le disgrazie e i finali romantici altrui. Ho seguito le storie di vedove, donne divorziate anche due volte e bambini”.
L’esperienza vissuta in prima persona ha convinto Tasneem a intervistare e fotografare donne che come lei hanno sofferto. “Racconti d’amore sauditi” descrive donne coraggiose che sfidano loro stesse, i tabù, i dettami della società e fanno scelte coraggiose che riguardano non solo il matrimonio e il divorzio. Le molteplici testimonianze raccolte svelano le difficoltà dell’essere donna in Arabia Saudita ma Tasneem Alsultan sottolinea anche le conquiste ottenute. “La generazione di mia madre è stata la prima a ricevere un’istruzione. Lei insegna all’università, le sue amiche sono medici, ingegneri, avvocati. E intanto hanno cresciuto i loro figli. Le donne saudite subiscono pressioni legali, sociali e religiose inimmaginabili ma hanno pari opportunità in settori come medicina, istruzione e ingegneria. Il progetto di Tasneem documenta in modo diretto e onesto anche eventi importanti come le prime elezioni in cui le donne saudite hanno potuto votare, nel 2015.
Le donne saudite sopportano con difficoltà la proibizione di viaggiare, studiare e lavorare all’estero ed essere curate in un ospedale senza il consenso di un “guardiano”. Dalla nascita alla morte sono sotto la responsabilità del parente maschio più prossimo, che può essere anche un adolescente: i ragazzi infatti vengono trattati come adulti a partire dalla pubertà, le donne da eterne minorenni.
Porre fine al matrimonio per un uomo è facile: gli basta dire per tre volte “divorzio da te”, la donna invece deve andare in tribunale e accampare ragioni più che valide.
A differenza di molte donne arabe Tasneem ha scelto di tornare in Arabia Saudita. Sostiene che le saudite non vogliono “le libertà delle occidentali” ma quelle di cui godono le loro vicine in Kuwait e in Bahrein.
“Voglio che le mie figlie inseguano i loro sogni. Se sposarsi le renderà felici saranno loro a deciderlo. La mia generazione è stata la prima a partecipare alle Olimpiadi. Forse quella delle mie figlie diventerà pienamente consapevole di poter raggiungere i propri obiettivi puntando sulla forza, l’intelligenza e l’indipendenza”.